Il Sahara geograficamente si distingue in 3 zone:
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Sahara occidentale: chiuso a nord dalla catena dell’Atlante che convoglia e riserva le risorse idriche e gli influssi culturali costieri del mediterraneo, è caratterizzato da terreni rocciosi e sabbiosi con dune di altezza variabile. Vi sono corsi d’acqua sotterranei che, grazie all'ingegnosità dell'uomo, riaffiorano in superficie, creando le condizioni adatte per la coltivazione del terreno sabbioso. E’ questa la sede privilegiata della civiltà delle oasi come Timimoun e Beni Abbes (Algeria), Tozeur e Gabes (Tunisia), Erfoud e Zagora (Marocco) protette da immensi palmeti.  Ed è qui che si è sviluppata una cultura urbana ed umana ricca di forti tradizioni come ad esempio quella dei Mozabiti in Algeria. Alcune confraternite religiose, hanno abbandonato i luoghi caotici ed inespressivi delle città per stabilirsi in queste zone dove il silenzio è la parola chiave della vita stessa, che ridona la pace interiore e una sicurezza in sé stessi.

 

 

Sahara centrale: si estende per circa 1.600 km in direzione N/O e S/E.
E’ la regione delle alte montagne e delle profonde depressioni. I massicci dell’Hoggar in Algeria e del Tibesti in Ciad, si elevano fino a superare i 3.000 metri e sono formate da vette nude e spoglie con vallate scoscese (il Tahat in Algeria di 3.020 m e l’Emi Koussi in Ciad di 3.415 m). Sebbene le precipitazioni sono scarse, alcune  cime sono  innevate  per alcuni mesi in inverno. Il massiccio dell'Air in Niger, è una sorta di roccaforte naturale dove trovano rifugio la maggior parte dei tuareg nigerini, sparsi nelle oasi e negli accampamenti nomadi. Grazie alla sua particolare morfologia è stato il rifugio  ideale  per nomadi, pellegrini e predoni, ma anche sede di antiche civiltà avvolte nel mistero. A pochi km da Tamanrasset sono sepolte le spoglie dell'amenokal Moussa ag Amastane, capo carismatico dei Tuareg dell’Hoggar.

 

 

Sahara orientale: meglio conosciuto come Deserto Libico è uno dei luoghi più aridi della terra e costituisce ad occidente la barriera protettiva più efficace della regione del Nilo. L’assenza di catene montuose e di una regione a clima temperato a nord, fa si che si apre bruscamente verso il mediterraneo. Il terreno, per lo più sabbioso e roccioso, è intervallato da numerose oasi come Giarabub, Siwah e Farafra e che si prestano a numerose coltivazioni come Kufra, Kharga e Dakhla. A poca distanza dall'oasi di Bahariyah (Egitto), ecco il deserto Bianco. Un incredibile paesaggio quasi lunare, formatosi con la scomparsa delle acque interne della depressione di Farafra. L’erosione eolica ha dato luogo a rocce dalle svariate forme composte di gesso e calcare di un candore abbacinante.