Ganà è una parola Dogon che vuol dire grazie, ed è un modo che rispecchia la gentilezza di questa terra.
E' un retaggio antico, plurisecolare, qui si sono succedute grandi dinastie, regni importanti che hanno condizionato i traffici carovanieri fra l'Europa e l'Asia. Tre grandi imperi dominarono in epoche diverse come l'Impero del Ghana, quello del Mali e quello Songhai, che contribuirono grazie all'oro e al commercio sahariano, a rendere immortale la storia di questo paese. Un solo nome per tutti l'imperatore Kankan Moussa, durante il suo viaggio alla Mecca nel 1324-1326, fece un largo uso di oro elargendolo in tutti i luoghi del suo passaggio, creando squilibri economici nella zona. Immaginate migliaia di spedizioni che con il loro prezioso carico di oro, avorio, noci di cola, spezie e schiavi, transitavano in queste regioni. Da semplici punti di sosta, Timbuctù, Mopti, Djenné divennero grandi centri commerciali, culturali e religiosi; il potere si scambiava con il sapere, al cammello subentrava la piroga. Il prestigio del Mali superò presto i confini sahariani spingendosi fino alle coste del Mediterraneo, la città di Timbuctù che verso la fine del XVI secolo contava più di 100.000 abitanti (oggi 15.000), divenne il centro commerciale e culturale più importante del sahara, la sua celebre università di Sankorè era considerata alla pari di quelle di Fez, del Cairo e di Damasco.

il sovrano Kankan Moussa con la pepita d'oro, in un'antica mappa

Mappa del 1375 raffigurante il sovrano Kankan Moussa, con in mano la pepita d'oro, simbolo del potere.
A tutti coloro che intendono affrontare un viaggio, diciamo di non esitare un solo istante. Troppi sono gli spunti interessanti come il suo variegato territorio, le affascinanti etnie e le città ricche di arte e di storia. Il magico Sahel dove ancora nomadizzano i pastori Peul con gli armenti; il fiume Niger chiamato dai Tuareg Ghern-gherem e dai maliani il grande sangue, cuore pulsante della vita economica di gran parte del paese. Essendo per la maggior parte dell'anno navigabile (1.700 km) unisce le maggiori città dalla capitale Bamako a Segou, da Mopti a Timbuctù fino a Gao. Il Mali è un paese vastissimo, a nord di Timbuctù e Gao il sahara occupa il 60% del territorio ed è scarsamente popolato; mentre nella zona centrale e a sud del fiume Niger la qualità della vita è migliore, ma molto dipende dalle piogge stagionali.
Se adorate il contatto umano il Mali è il posto giusto. Ogni luogo, dalla grande città al villaggio sperduto nel Sahel, vi offrirà una moltitudine di gente e di colori, diversi nell'aspetto esteriore, ma uguali nella bellezza interiore. Dopo qualche giorno non vi sarà difficile riconoscere per le strade o in un affollato mercato una persona di etnia Bambara, Peul, Songhai, Tuareg o Bozo. Un discorso a parte meritano i Dogon che vivono nella regione di Bandiagara (100 km a ovest di Mopti). Il particolare tipo di habitat, la loro cultura e l'originale architettura dei villaggi, ha spinto l'Unesco a designare tutta la zona patrimonio dell'umanità.
Un ulteriore motivo per cui vale la pena visitarlo sono le sue città e i villaggi che hanno mantenuto intatto la tradizionale arte della costruzione in argilla e fango conosciuto come Stile sudanese. Case coloniali, antiche moschee, antichi palazzi modellati ad arte secondo precisi criteri dalle abili mani di muratori che si tramandano il mestiere da generazioni. Segou, Segoukoro, Mopti, San, Djenné sono solo alcuni dei luoghi dove si possono ammirare queste opere dell'arte africana. 

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Viaggio verso Timbuctù
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Diafarabé la transumanza