| I pigmei sono essenzialmente monogami questo è dovuto essenzialmente alle particolari condizioni di vita, possono ricorrere alla poligamia nel caso che la donna risulti sterile e sarà la stessa famiglia della moglie a fornire una seconda sposa. Gli accampamenti sono ridotti all'essenziale e rispondono appieno alle esigenze di chi per necessità deve spostarsi di frequente nella foresta. Le uniche regole da rispettare sono che nelle vicinanze vi sia dell'acqua e molta selvaggina. Poche famiglie compongono un tipico accampamento pigmeo, anche perché le risorse alimentari in foresta non consentono un sostentamento a gruppi più numerosi. Le capanne sono a forma di alveare molto semplici, la cui costruzione compete solo alla donna; una struttura di rami flessi su cui sono poggiate frasche e foglie di phrynium che toccano il terreno, e alla base nel centro c'è l'ingresso molto piccolo. | 
| Nello spiazzo
      dell'accampamento troviamo dei pali forcuti primordiali che sono usati
      nelle danze, su cui poggia il tamburo, e il focolare che non viene mai
      spento ( questo perché si pensa erroneamente che i pigmei non sanno come
      accenderlo ) a causa della forte umidità che rende difficile trovare
      legna secca. Così preferiscono tenere il fuoco costantemente acceso,
      trasportando durante gli spostamenti dei tizzoni di brace. Di natura
      giocosa, i pigmei non disdegnano di ridere e di mostrarsi cordiali verso
      di noi, forse siamo proprio buffi con tutti i vestiti e le protezioni che
      abbiamo contro questa natura a noi ostile, ma per loro è esattamente il
      contrario. Sguardi ironici e risatine che cercano di celare abbassando il
      volto tra le ginocchia.  Ci chiedono costantemente le sigarette, ed abbiamo capito che il fumo è uno dei loro passatempi preferiti che praticano con dei veri e propri " cannoncini " in bambù; anche le donne si lasciano coinvolgere passandosi volentieri la pipa. I pigmei vivono esclusivamente di caccia e di raccolta. Quest'ultima spetta alle donne che raccolgono, vegetali, bacche e piccoli animali mentre all'uomo spetta la caccia che viene praticata con arco e frecce in forme di gruppo ( la caccia all'elefante ) o singolarmente in agguato fra la fitta vegetazione.  | 
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| Quando le varie forme di
      alimentazione si sono esaurite, il gruppo deve spostarsi in un'altra zona
      delimitata da regole ben precise fra i vari clan, che hanno a disposizione
      terreni di caccia già stabiliti da diverso tempo, e che non vanno
      violati: Singolare è lo stretto rapporto di simbiosi che si è instaurato
      tra i neri bantu e i pigmei. I magri prodotti della foresta vengono
      scambiati con quelli della pianura; il miele, le bacche e qualche animale
      pregiato verrà barattato con fagioli, mais e soia utili per integrare la
      misera dieta degli uomini della foresta. Questa particolare situazione ha portato i pigmei ad essere dipendenti in buona parte dei bantu che possiedono i loro alimenti essenziali, portandoli a perdere quell'originalità socio culturale tipica di queste popolazioni, come la lingua originale pigmea ( i vari dialetti ) ormai scomparsa, a scapito di quella dei neri bantu. Oggi all'inizio del nuovo millennio, non si hanno più notizie dei " folletti della foresta ", e questo a causa di diversi fattori come la guerra civile che ha insanguinato lo Zaire, ed il crescente predominio degli uomini delle pianure che li costringe sempre più a rifugiarsi all'interno della foresta, o a cedere alle tentazioni effimere e pericolose dell'alcol. Noi speriamo che la grande foresta equatoriale li aiuti a preservarsi e a vincere ancora una volta la dura battaglia della vita, continuando a vivere di caccia e di raccolta in totale armonia con la natura. Ci piace ricordare il grande progetto che un nostro caro amico prematuramente scomparso stava portando avanti con entusiasmo e tenacia. Claudio Tomatis ( dobbiamo a lui l'incontro con i pigmei Bambuti ), nei suoi innumerevoli viaggi in Zaire ( quando riusciva ad arrivare!!! ), ha voluto dare un segno di speranza ai pigmei Bambuti e ai Balese ( la tribù bantu che vive in simbiosi con loro ), creando il progetto " Pigmei del M. Hoyo ", un aiuto per facilitarne quell'equilibrio tra uomo e natura e uomo e uomo che c'è sempre stato, e noi in cuor nostro speriamo si rinnovi ancora.  |